Confessioni


Quando prosa e poesia

copulavano

io ero lì

osservatrice silenziosa

voyeur affamato

di visioni.

Su grondaie di parole trascritte

cecchini mercenari di punteggiatura

sparavano inchiostro ovunque

sterminio di periodi innocenti

genocidio senza movente

di passato, presente e futuro.

Pensieri furono trafugati

stanati tra la pelle e il cuore

ci rifugiavamo tra parentesi

invisibili.

Trincee d’irripetibile

opposizione al già detto

al già scritto dal vomito di altri.

Quando poesia e prosa

si amano

io son sempre lì

tra loro

offesa e difesa

di guerre intestine.

Paola Tinchitella – tutti i diritti riservati

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